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Vita Civica : MANIFESTO MEDICINA E PERSONA.ORG CONTRO L'EUTANASIA...
Inviato da petizi1 su 17/2/2007 14:56:09 (1255 letture)
Vita Civica

PER IL CORAGGIO DI VIVERE E DI FAR VIVERE
MANIFESTO
PER LA GARANZIA DI UNA PRESA IN CARICO GLOBALE:
DI TRATTAMENTO, CURA E SOSTEGNO E CONTRO L’ABBANDONO, L’ACCANIMENTO E L’EUTANASIA NEL NOSTRO PAESE

In un contesto in cui l’autonomia della persona malata o con disabilità viene univocamente interpretata prima di tutto come il diritto di dire di no e di rifiutare qualcosa, favorendo una linea rinunciataria che sembra minare l’alleanza terapeutica tra medico e paziente, e tenta di far rientrare l’eutanasia tra i compiti della professione medica, i promotori di questo documento ritengono importante ribadire quanto segue:

1. Il riconoscimento della dignità dell’esistenza di ogni essere umano deve essere il punto di partenza e di riferimento di una società che difende il valore dell’uguaglianza e si impegna affinché la malattia e la disabilità non siano criteri di discriminazione sociale e di emarginazione. Questo riconoscimento richiede anche concreti investimenti sul piano economico e su quello culturale, per favorire un’idea di cittadinanza allargata che comprenda tutti, come da dettato Costituzionale, e per riaffermare il valore unico ed irripetibile di ogni essere umano, anche di chi è talora considerato “inutile” poiché, superficialmente, giudicato incapace di dare un contributo diretto alla vita sociale.

2. Il dolore e la sofferenza (non solo fisica), in quanto tali, non sono né buoni né desiderabili, ma non sono senza significato: l’impegno della medicina e della scienza per eliminare o alleviare il dolore delle persone malate o con disabilità, e per migliorare la loro qualità di vita, evitando ogni forma di accanimento terapeutico, è un compito prezioso che conferma il senso della professione medica, non esaurito dall’eliminazione del danno biologico. La medicina, i servizi sociosanitari e, più in generale, la società, forniscono quotidianamente delle risposte ai differenti problemi posti dal dolore e dalla sofferenza: risposte che vanno potenziate e che sono l’esplicita negazione dell’eutanasia, del suicidio assistito e di ogni forma di abbandono terapeutico.

3. Non si possono creare le condizioni per l’abbandono di tanti malati e delle loro famiglie. È inaccettabile avallare l’idea che alcune condizioni di salute rendano indegna la vita e trasformino il malato o la persona con disabilità in un peso sociale. Si tratta di un’offesa per tutti, ma in particolar modo per chi vive una condizione di malattia, questa idea, infatti, aumenta la solitudine dei malati e delle loro famiglie, introduce nelle persone più fragili il dubbio di poter essere vittima di un programmato disinteresse da parte della società, e favorisce decisioni rinunciatarie.

4. Occorre rinsaldare nel Paese la certezza che ognuno riceverà trattamenti, cure e sostegni adeguati. Prima di pensare alla sospensione dei trattamenti, infatti, si deve garantire al malato, alla persona con disabilità e alla sua famiglia ogni possibile, proporzionata e adeguata forma di trattamento, cura e sostegno. La Costituzione Italiana, tutte le leggi vigenti in Italia, oltre alla Convenzioni sui Diritti dell’Uomo e alla recente Convenzione ONU sui diritti e la dignità delle persone con disabilità, affermano la dignità di tutti ad avere il diritto all’accesso alle cure.

5. I promotori e i firmatari di questo documento si impegnano, nell’ambito delle loro professioni e secondo le loro competenze, a sostenere e difendere sempre il principio dell’accesso ad ogni tipo di intervento socio-sanitario per tutti e il chiaro NO ad ogni forma di induzione volontaria della morte o di pratica eutanasica e di implicita o esplicita istigazione al suicidio assistito.

6. La morte è un fatto e non un diritto: per questa ragione non può essere oggetto di una scelta sostenuta dalla società civile. Ciò non significa negare il valore dell’autonomia e della libertà della persona, ma riconoscere che il valore di ogni scelta dipende dal suo contenuto. In ogni caso, l’equiparazione della scelta di chi vuole vivere e di chi vuole morire è scorretta per la semplice ragione che solo la vita, e non la morte, è il fondamento dei diritti umani e della loro tutela.

7. Lo sviluppo della medicina, così come oggi la conosciamo e la pratichiamo, è stato ed è reso possibile solo da una concezione “positiva” dell’esistenza umana, capace di accettare la sfida dell’assistenza e della cura, anche di fronte alla patologia più severa e al declino fisico e psichico della vecchiaia.

I promotori e coloro che aderiscono a questo manifesto ritengono che sia importante garantire una società che non abbia paura del dolore poiché usa la scienza, le leggi e le competenze per combatterlo. Ciò che era considerato incurabile e inguaribile cento anni fa oggi è spesso curabile e guaribile, e l’oscurantismo e la paura non appartengono a chi ha fiducia nell’uomo, nella sua capacità e nel suo coraggio.


L'associazione Scienza & Vita sostiene questo manifesto e invita coloro che condividono le tesi qui espresse a firmare il documento e a promuoverlo in tutte le sedi ritenute opportune.

Per sottoscrivere questo manifesto collegati a www.unicatt.it/bioetica/manifesto


I PROMOTORI

• Felice Achilli, medico, Presidente Medicina e Persona; Direttore U.O.Cardiologia, Ospedale Manzoni, Lecco
• Marco Brayda-Bruno, medico, Direttore U.O. Chirurgia Vertebrale III, IRCCS Ist. Ortopedico.Galeazzi Milano
• Dario Caldiroli, medico, Direttore U.O. Neuroanestesia e Rianimazione, Fondazione IRCCS Ist. Neurologico C. Besta, Milano
• Bruno Dallapiccola, medico, Presidente Scienza & Vita Nazionale, Ordinario genetica medica, Università La Sapienza, Roma
• Maria Luisa Di Pietro, medico, Presidente Scienza & Vita Nazionale, Associato di Bioetica, Università Cattolica Sacro Cuore, Roma
• Giovanni Battista Guizzetti, medico, Direttore U.O. Stati Vegetativi, Bergamo
• Vladimir Kosic, delegato OMS per l’Italia-Functioning and Disability Reference Group, Presidente Consulta dei Disabili Friuli Venezia Giulia, Trieste
• Matilde Leonardi, medico, delegato OMS per l’Italia-Functioning and Disability Reference Group, Vice Presidente nazionale FIAN, Milano
• Mario Melazzini, medico, Direttore U.O. Day Hospital Oncologico IRCCS Maugeri; Presidente nazionale AISLA, Pavia
• Adriano Pessina, filosofo, bioeticista, Direttore Centro Bioetica UCSC, Milano-Roma
• Valeria Zacchi, medico, Direttore Sanitario IRCCS Fatebenefratelli, Brescia

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Autore Albero
ConteOliver
Inviato: 23/2/2007 0:01  Aggiornato: 23/2/2007 0:01
Webmaster
Iscritto: 15/3/2006
Da: Pregasso
Inviati: 264
 Re: MANIFESTO MEDICINA E PERSONA.ORG CONTRO L'EUTANA...
Io NON sostengo e NON firmerò questo manifesto per un motivo molto semplice:

Qualunque legge verrà mai emanata, non obbligherà mai nessuno a porre fine alla propria vita contro la propria volontà.

Consentirà invece, almeno lo spero, di poter chiedere l'interruzione delle cure (a volte un vero e proprio accanimento) a chi, coscientemente e volontariamente non intende più sopportare le sofferenze, a volte veramente atroci, che gravi ed incurabili malattie possono infliggere.
Prendiamo ad esempio il recente caso Welby:
La terribile malattia che l'aveva colpito già da moltissimi anni, lo stava lentamente portando ad una orribile morte per soffocamento, senza contare le altre sofferenze dovute all'impossibilità di fare alcun movimento.
In piena libertà e coscienza, ha chiesto che gli venisse staccato il respiratore e fosse sedato affinchè potesse porre fine alle sue sofferenze.
Chi siamo noi, società civile, per obbligare persone come queste a continuare a soffrire contro la loro volontà?



Giambattista Pezzotti
gibi
Inviato: 24/2/2007 23:50  Aggiornato: 24/2/2007 23:50
Allievo
Iscritto: 24/3/2006
Da:
Inviati: 24
 Re: MANIFESTO MEDICINA E PERSONA.ORG CONTRO L'EUTANA...
Un noto scrittore intitolò un suo libro "Gli asparagi e l'immortalità dell'anima" chiedendosi quale nesso potesse esserci tra le due cose e arrivando a delle conclusioni oltremodo bizzarre.
La stessa domanda la pongo io. Che senso ha proporre certi argomenti sul sito Maroneacolori?
Sicuramente il tema dell'eutanasia riguardando l'intera società tocca anche i maronesi (sempre che ai maronesi interessino i temi sociali)
Forse non è questo il nesso. Faccio un altro tentativo.
Personalmente parlare di morte e di chi la invoca per sé mi spaventa un pò. Vicende come quelle di Welby mi portano a pensare più a quelli che vorrebbero "respirare" che a coloro che vorrebbero staccare la spina, a coloro che vorrebbero vivere ma che sono costretti a morire. I bambini che muoiono di fame ? Uhm ... troppo lontani da Marone. Gli anziani cacciati in case di riposo, ricoveri, ecc. contro la loro volontà. Si! Sicuramente a Marone ce ne sono un pò, ed è a loro cui il mio pensiero è rivolto dopo tutto questo ragionare.
Vi invito a cercare altri possibili nessi, ma che ci riguardino da vicino.

gibi
petizi1
Inviato: 3/3/2007 9:31  Aggiornato: 3/3/2007 9:31
Matricola
Iscritto: 30/4/2006
Da:
Inviati: 7
 Re: MANIFESTO MEDICINA E PERSONA.ORG CONTRO L'EUTANA...
E' fuori dubbio che viviamo un momento di straordinario sviluppo nella capacità umana di decifrare le regole e le strutture della materia e nel conseguente dominio dell’uomo sulla natura. Tutti vediamo i grandi vantaggi di questo progresso e vediamo sempre più anche le minacce di una distruzione della natura per la forza del nostro fare. La prima catastrofe incontrollata è il potere che crediamo di avere anche del nostro corpo non creato da noi e non conosciuto fino in fondo da noi: decidendo ognuno per se se uccidere se stesso o il figlio che ho concepito…potere fasullo punta dell’Iceberg del nichilismo dilagante è il preludio per uccidere il prossimo vicino a me, se mi dà fastidio o se è antipatico, se piange troppo…( vedi Erba… Cogne…). C’è un altro pericolo meno visibile, ma non meno inquietante: il metodo che ci permette di conoscere sempre più a fondo le strutture razionali della materia ci rende sempre meno capaci di vedere la fonte di questa razionalità, la Ragione creatrice, Dio fatto carne, il Verbo creatore incarnato per dare ragione alla nostra vita. La capacità di vedere le leggi dell’essere materiale ci rende incapaci di vedere il messaggio etico contenuto nell’essere, legge morale naturale. Una parola, questa, per molti oggi quasi incomprensibile a causa di un concetto di natura non più metafisico (realtà, Uomo fatto da un altro a immagine e somiglianza di Dio) ma solamente empirico (nichilismo). Il fatto che la natura, l’essere stesso non sia più trasparente per un messaggio morale, crea un senso di disorientamento che rende precarie ed incerte le scelte della vita di ogni giorno. Lo smarrimento, naturalmente, aggredisce in modo particolare le generazioni più giovani (anche a Marone), che devono in questo contesto trovare le scelte fondamentali per la loro vita. in questo contesto ritengo urgente l’appello anche a Marone, nelle nostre case, nel cuore di ognuno di noi, ormai schiavo e dipendente delle “opinioni libertine” televisive… schiave dell’opinione non libera perché non guarda alla Verità nella totalità cioè in Cristo verbo creatore di ogni realtà, presenza di Dio qui e ora.
E’ proprio alla luce di queste constatazioni che appare in tutta la sua urgenza la necessità di riflettere sul tema della legge naturale e di ritrovare la sua verità comune a tutti gli uomini. Tale legge, a cui accenna anche l’apostolo Paolo (cfr Rm 2,14-15), è scritta nel cuore dell’uomo ed è, di conseguenza, anche oggi non semplicemente inaccessibile. Questa legge ha come suo primo e generalissimo principio quello di “fare il bene ed evitare il male”. E’, questa, una verità la cui evidenza si impone immediatamente a ciascuno. Da essa scaturiscono gli altri principi più particolari, che regolano il giudizio etico sui diritti e sui doveri di ciascuno. Tale è il principio del rispetto per la vita umana dal suo concepimento fino al suo termine naturale, non essendo questo bene della vita proprietà dell’uomo ma dono gratuito di Dio. Tale è pure il dovere di cercare la verità, presupposto necessario di ogni autentica maturazione della persona. Altra fondamentale istanza del soggetto è la libertà. Tenendo conto, tuttavia, del fatto che la libertà umana è sempre una libertà condivisa con gli altri, è chiaro che l’armonia delle libertà può essere trovata solo in ciò che è comune a tutti: la verità dell’essere umano, il messaggio fondamentale dell’essere stesso, Cristo qui e ora che ci guida con Maria alla nostra reale Verità appunto. E come non menzionare, da una parte, l’esigenza di giustizia e, dall’altra, l’attesa di solidarietà che alimenta in ciascuno, specialmente se disagiato, la speranza di un aiuto da parte di chi ha avuto una sorte migliore? Si esprimono, in questi valori, norme inderogabili che non dipendono dalla volontà del legislatore e neppure dal consenso che gli Stati possono ad esse prestare. Sono infatti norme che precedono qualsiasi legge umana: come tali, non ammettono interventi in deroga da parte di nessuno.
La legge naturale è la sorgente da cui scaturiscono, insieme a diritti fondamentali, anche imperativi etici che è doveroso rispettare. Il pericolo è che la legislazione diventi spesso solo un compromesso tra diversi interessi: si cerca di trasformare in diritti interessi privati o desideri che stridono con i doveri derivanti dalla responsabilità sociale. In questa situazione è opportuno ricordare che ogni ordinamento giuridico, a livello sia interno che internazionale, trae ultimamente la sua legittimità dal radicamento nella legge naturale, nel messaggio etico iscritto nello stesso essere umano. La legge naturale di Dio creatore di tutti gli uomini in Cristo è, in definitiva, il solo valido baluardo contro l’arbitrio del potere o gli inganni della manipolazione ideologica. La conoscenza di questa legge iscritta nel cuore dell’uomo aumenta con il progredire della coscienza morale. La prima preoccupazione per tutti, e particolarmente per chi ha responsabilità pubbliche, dovrebbe quindi essere quella di promuovere la maturazione della coscienza morale anche a Marone!!! E’ questo il progresso fondamentale senza il quale tutti gli altri progressi finiscono per risultare non autentici. La legge iscritta nella nostra natura è la vera garanzia offerta ad ognuno per poter vivere libero e rispettato nella propria dignità. Quanto fin qui detto ha applicazioni molto concrete se si fa riferimento alla famiglia, cioè a quell’“intima comunità di vita e d’amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie” (Cost. past. Gaudium et spes, 48). Il Concilio Vaticano II ha, al riguardo, opportunamente ribadito che l’istituto del matrimonio “ha stabilità per ordinamento divino”, e perciò “questo vincolo sacro, in vista del bene sia dei coniugi e della prole che della società, non dipende dall’arbitrio dell’uomo” (ibid.). Nessuna legge fatta dagli uomini può perciò sovvertire la norma scritta dal Creatore, senza che la società venga drammaticamente ferita in ciò che costituisce il suo stesso fondamento basilare. Dimenticarlo significherebbe indebolire la famiglia, penalizzare i figli e rendere precario il futuro della società.
Sento infine il dovere di affermare ancora una volta che non tutto ciò che è scientificamente fattibile è anche eticamente lecito, anche se IO posso decidere per la mia vita, perché anche la mia vita è un dono di Dio, e in quanto tale non posso decidere se togliermela o toglierla ad altri!!! La tecnica, quando riduce l’essere umano ad oggetto di sperimentazione, finisce per abbandonare il soggetto abbandonato a se stesso, debole e all’arbitrio del più forte. Affidarsi ciecamente alla tecnica come all’unica garante di progresso, senza offrire nello stesso tempo un codice etico che affondi le sue radici in quella stessa realtà che viene studiata e sviluppata, equivarrebbe a fare violenza alla natura umana con conseguenze devastanti per tutti (egoismo e nichilismo vere piaghe dilaganti oggi, vera povertà oggi, anche a Marone). L'apporto degli uomini di scienza è d’importanza primaria. Insieme col progredire delle nostre capacità di dominio sulla natura, gli scienziati devono anche contribuire ad aiutarci a capire in profondità la nostra responsabilità per l’uomo e per la natura a lui affidata. Su questa base è possibile sviluppare un fecondo dialogo tra credenti e non credenti; tra teologi, filosofi, giuristi e uomini di scienza, che possono offrire anche al legislatore un materiale prezioso per il vivere personale e sociale. Piuttosto che opporci perché il problema non tocca Marone oppure perché la legge – per ora - non obbliga nessuno a suicidarsi ma la sua intenzione è quella di farcelo credere ragionevole, contro ogni ragione!!! Impegniamoci piuttosto a creare le condizioni perché su questa tematica si arrivi a una sempre più piena consapevolezza del valore inalienabile che la vita possiede per un reale e coerente progresso della vita personale e dell'ordine sociale a partire dalla nostra liberà personale ( vera e profonda solo in Cristo ), passando dall’educazione dei figli ( Amore Misericordioso di Cristo in Croce ) nella Vera libertà ( Cristo ) fino all’Amore totale nella nostra comunità e con la nostra comunità guardando ai problemi “lontani” che prima o poi travolgono anche la nostra quiete perché la pace non è nel non guardare la realtà ma la pace vera è nell’Amare la realtà donando tutto se stesso fino al sangue per Amore di Cristo. Guardiamo Maria e ascoltiamo con attenzione i messaggi delle apparizioni a Medjugorje, Fatima… e troveremo tante risposte anche ai problemi quotidiani per ognuno di noi anche a Marone. Con affetto e aiuto fraterno ti saluto. ciao da Fausto.
refol
Inviato: 4/3/2007 13:57  Aggiornato: 4/3/2007 14:02
Allievo
Iscritto: 24/3/2006
Da: Marone
Inviati: 30
 Re: MANIFESTO MEDICINA E PERSONA.ORG CONTRO L'EUTANA...
OT?...OT?...OT?...
Vorrei invitare petizi1 a non andare sempre e comunque OT, e a dare risposte brevi, anche perchè altrimenti ottiene solo l'effetto contrario...cioè, quello di NON farsi leggere.
Cordialmente
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