Invitiamo tutti ad acquistare gli ultimi biglietti della lotteria della vécia il cui ricavato sarà devoluto all'Oratorio di Marone!
I favolosi premi sono esposti nella vetrina di Egidio Tabachì al quale vi potrete rivolgere per l'acquisto dei biglietti!
Vi ricordo che giovedì sera alle ore 20.00 sul lungolago potrete assistere al processo e rogo della Vécia, ci saranno anche le streghe a farci compagnia con balli, magie e.............chi verrà vedrà!
frittelle e the caldo per tutti!
a fine serata estrazione biglietti della lotteria!
ciao una strega!
Gara di Domenica 18 febbraio 2007
Si è svolto domenica il Trofeo Arcobaleno, importante manifestazione giovanile di judo riservata a ragazzi dai 9 ai 12 anni , che come sempre ha visto moltissimi ragazzi impegnati. Folta la rappresentanza bresciana, con più società presenti a Gorle, in provincia di Bergamo....Altra società bresciana presente era il Judo Yokohama . Primi classificati Emanuele Cristini, Luca Staniscia, Luca Cristini e Nicola Serioli. Medaglia d'argento per Mirco Zerla, Lorenzo Felappi e Federica Bontempi; buona prestazione e terzo posto infine per Sara Avalli , Silvia Cristini e Alex Moretti.
Gara di Domenica 4 marzo 2007
.... I ragazzi del Judo Yokohama hanno partecipato invece al Trofeo Monterotondo. Primi posti per Emanuele Cristini, Silvia Cristini, Gianluca Berlinghieri, Alex Moretti, Lorenzo Faccoli, Alberto Passini, Andrea Passini, Luca Staniscia, Alexa Renda, Lorenzo Felappi e Federica Bontempi. Per la società la soddisfazione di essere stata l'unica a totalizzare tanti primi posti.
Fonte: Inserto de "Il Giornale di Brescia"
Ecco la relazione sul terzo incontro del ciclo "INCONTRI SULLA RELAZIONE TRA GENITORI E FIGLI".
"AGIRE PATERNO E MATERNO"
Oggi è in crisi lo stile paterno, si sono smarrite le ragioni della positività del sentire maschile, l’istinto maschile è denigrato, i padri sono considerati gli incompresi dell’educazione, tutto è improntato al materno, commettendo un grosso sbaglio perché anche i maschi sono indispensabili per crescere i figli. Essi hanno molto da offrire e questo va loro riconosciuto, il contributo paterno va stimato e apprezzato per la sua diversità.
Esiste un tempo per il padre, quando entra come attore?
Il tempo del padre compare nell’adolescenza, fino a questa età esso si lascia guidare e ammaestrare dal femminile arricchendo e perfezionando la propria sensibilità, poi ecco che la madre consegna il figlio nelle sue mani, esse arrivano ad un certo punto chiamato capolinea, si sentono impotenti davanti al figlio che sta crescendo e sentono che il solito sistema non funziona più, non si sentono più protagoniste, vogliono continuare il proprio progetto di vita accantonato alla nascita del figlio, e iniziano così ad apprezzare la diversità dell’agire educativo.
Anche i figli sono incuriositi dalla figura paterna, il suo sistema di pensiero è meno conosciuto, e lo cercano non tanto come naturale senso di benevolenza (che dovrebbe già esserci), ma cercano la stima e sanno che il padre è in grado di darla solo a chi se la merita, che dimostra di poterla avere.
Il bravo del padre è molto più ricco di significato rispetto a quello della madre, che è spesso gratuito e non meritato
C’è una differenza tra il codice materno e quello paterno: il primo dice “protezione” (cercare di evitare al figlio tutto ciò che lo fa soffrire), il secondo dice “incoraggiamento”, con questa parola si mette il figlio di fronte alla realtà e alla verità sia negli aspetti negativi che positivi, lo si porta a riflettere sui suoi errori, a trovarsi una soluzione e a responsabilizzarsi di conseguenza.
Ciò che contraddistingue l’agire paterno, quindi, è la fede nel valore, l’intima certezza che ci sia un motivo valido per dire al figlio di agire in un certo modo anche se questo lo fa soffrire e va contro le sue aspettative, ma che poi lo ricompenserà. Il mondo va accettato cosi com’e, anche se e non è perfetto.
Caratteristiche agire maschile:
• è più franco e diretto e chiama le cose con il loro nome
• ha meno paura a dire al figlio “arrangiati”e tira fuori le tue capacità.
Quando il padre “ferisce il figlio” piange silenziosamente, ma esso sa trattenere il dispiacere sfidando le incomprensioni e il rifiuto: questo è il vero amore.
Ecco la relazione sul secondo incontro del ciclo "INCONTRI SULLA RELAZIONE TRA GENITORI E FIGLI".
"LA FERMEZZA EDUCATIVA"
Ciò che contraddistingue oggi la nostra generazione è la mancanza di fermezza educativa, siamo bravissimi a stare emotivamente vicino ai figli ma non “abbiamo polso”, non siamo in grado di dire il sì e il no al momento giusto, tutto questo porta a rendere la relazione con i figli esasperante per i genitori, sono loro che si sentono in disagio non i figli, ci sono tanti genitori esasperati distrutti, che non ce la fanno più. Ma cosa è questa fermezza educativa?
È la capacità di prendere delle decisioni emotivamente difficili ma che rappresentano l’interesse educativo dei figli, resistendo a pressioni psicologiche esterne ed interne che tendono ad indebolire e delegittimare gli atteggiamenti educativi valutati come giusti.
La capacità di resistere è la caratteristica della fermezza educativa: resistere non solo alle pressioni esterne cioè quelle messe in atto dai figli ma soprattutto a quelle interne “inconsistenze psicologiche inconsapevoli”, cioè quelle paure che scattano dentro di noi e condizionano il nostro modo di comportarci. Per agire la fermezza educativa è necessario conoscerci, tenere sotto controllo il nostro carattere essere consapevoli dei nostri punti deboli che ci impediscono di agire, non dobbiamo dipendere dal giudizio dei figli ma solo dalla nostra coscienza e intelligenza, dobbiamo conoscere la verità emotiva di noi stessi e ricordarsi che: “la verità si lascia trovare da chi la cerca”.
La conoscenza più profonda di noi è sentire che abbiamo valori che sentiamo come veri che abbiamo certezze morali interiori, se dentro di noi non abbiamo convinzioni non possiamo educare, senza verità siamo smarriti, non riusciamo a trovare la direzione e come tali siamo considerati agli occhi dei figli. I genitori non devono essere considerati solo dei fornitori gratuiti (es: per fare la ricarica al cell.) ma hanno il diritto e il dovere di essere rispettati e non sfruttati, cosi come i genitori amano i figli è dovere che anch’essi amino i genitori per crescere e poter amare in futuro. Cerchiamo di far sì che i figli sappiano credere in genitori buoni e giusti che siano anche in grado di sanzionarli e limitarli al momento giusto senza la paura di perdere il loro amore, solo cosi li possiamo aiutare a vivere una vita buona e giusta.
Vale la pena spendersi per qualcuno?
“la verità vi prego sull’amore”
...... Con il termine fermezza si intende la capacità di prendere decisioni emotivamente difficili ma che rappresentano l’interesse educativo reale dei figli, resistendo alle pressioni psicologiche interne o esterne tendenti a indebolire, delegittimare o modificare gli atteggiamenti educativi intuiti come opportuni e valutati come giusti.
La pratica della fermezza educativa comporta, per il genitore, l’esperienza di un’importante difficoltà emotiva, dovendo rinunciare al suo naturale desiderio di " vedere il figlio contento", ed accettare il principio che per crescere bene e per realizzarsi egli debba necessariamente passare attraverso l'esperienza della rinuncia, dell'impegno, del sacrificio, dell’accettazione del limite all’appagamento suoi desideri.
Chiedere ai figli comportamenti impegnativi o imporre loro rinunce dolorose è inevitabile nell’esperienza di ogni educatore. La fortezza è la forza di resistere alle difficoltà ed al dispiacere richiesto dall'agire per il bene del figlio.
..... Queste alcune delle profonde parole che il Dott. Osvaldo Poli ha pronunciato ieri sera davanti alla nutrita platea di genitori del comprensorio "Basso Sebino"; il tema: LA FERMEZZA EDUCATIVA....
Lascio a Kia (che ne ha fatto proposito), l'onere di pubblicare il sunto dell'incontro... Voglio solamente invitare tutti i genitori a partecipare al prossimo incontro (che si terrà al Cinema di Sale Marasino e non nella chiesa ex. Disciplini ndr.) perchè ne vale veramente la pena!!
.... le parole dell'incipit di questo breve articoletto/notizia sono tratte da un elaborato del Dott. Poli che è liberamente "scaricabile" accedendo a questo link: "La virtù della fermezza".
Attendo con impazienza il riassunto di kia e invito tutti a riempire la sala il prossimo Martedì 13 febbraio 2007 (ore 20:30) per ascoltare qualcosa sul tema :"LE DIFFERENZE DELLO STILE EDUCATIVO DEL PADRE E DELLA MADRE - Come riscoprire e rivalutare la sensibilità educativa maschile."
Arrivederci!
Ximon