INCONTRI SULLA RELAZIONE TRA GENITORI E FIGLI

Data 3/2/2007 11:42:52 | Argomento: INCONTRI IN PAESE

Ho provato a riassumere quello che è stato detto nella prima delle quattro serate del ciclo "INCONTRI SULLA RELAZIONE TRA GENITORI E FIGLI" e spero di riuscire a farlo anche per le altre tre.
Se qualcuno fosse interessato, si potrebbe aprire sul forum uno spazio inerente all'argomento.



“ESSERE DEI BUONI GENITORI”
“Come evitare di sbagliare con i figli senza saperlo o volerlo”


Ogni genitore desidera una cosa sola: essere per i i propri figli un buon educatore ed agire per il loro bene.
Con questa affermazione si è aperta la prima delle quattro serate dedicate al tema “la relazione tra genitori e figli”. Ma com’è possibile essere dei buoni educatori? Avvertire questo desiderio non garantisce la possibilità di attuarlo, ci sono alcuni aspetti del nostro carattere che lo impediscono; c’e una strada che possiamo percorrere ed è quella della consapevolezza di noi stessi e delle nostre azioni. Dobbiamo renderci conto di come siamo fatti come genitori, capire quali sono le tendenze del nostro carattere per evitare gli errori più pericolosi. È indispensabile conoscersi, avere una chiara visione di quali sono i punti deboli del nostro carattere che non permettono di agire correttamente, che più o meno consapevolmente minano il rapporto con i figli. La persona equilibrata è colei che fa prevalere le sue debolezze sulle tendenze del figlio, è colei che conosce e accetta coraggiosamente i propri punti deboli, è colei che non vede solo i difetti degli altri ma anche i propri che sì ferma e si chiede “ma io, come genitore come penso di essere?” Noi amiamo i figli con il nostro carattere, e conoscerci meglio ci permette di amare di più loro stessi, non sempre le “buone ragioni” corrispondono alle “vere regioni” dell’agire educativo, alla base ci può essere un inconsapevole tentativo di soddisfare attraverso il figlio alcuni dei nostri bisogni (es: senso d’inferiorità, di colpa…) che vanno in contrasto con l’agire per il suo bene, allora dobbiamo riflettere sui perché dei nostri comportamenti facendoci aiutare anche dagli altri, ecco che il coniuge può essere un ottimo punto di riferimento, esso ci aiuta a capire i nostri limiti e i nostri difetti, ricordiamoci che amare significa essere in grado di riconoscere la ragione, il merito, il positivo che ha in sé, non c’e amore senza rispetto della verità e rispetto della giustizia
Così che l’amore per i figli ci deve portare anche a dire loro la verità, loro hanno dei difetti e noi dobbiamo riconoscerli, l’amore non prescrive l’annullamento di sé.
Bisogna amare più la verità del figlio stesso



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