LA FERMEZZA EDUCATIVA. Relazione sul terzo incontro.

Data 19/2/2007 0:42:50 | Argomento: INCONTRI IN PAESE

Ecco la relazione sul terzo incontro del ciclo "INCONTRI SULLA RELAZIONE TRA GENITORI E FIGLI".

"AGIRE PATERNO E MATERNO"

Oggi è in crisi lo stile paterno, si sono smarrite le ragioni della positività del sentire maschile, l’istinto maschile è denigrato, i padri sono considerati gli incompresi dell’educazione, tutto è improntato al materno, commettendo un grosso sbaglio perché anche i maschi sono indispensabili per crescere i figli. Essi hanno molto da offrire e questo va loro riconosciuto, il contributo paterno va stimato e apprezzato per la sua diversità.
Esiste un tempo per il padre, quando entra come attore?
Il tempo del padre compare nell’adolescenza, fino a questa età esso si lascia guidare e ammaestrare dal femminile arricchendo e perfezionando la propria sensibilità, poi ecco che la madre consegna il figlio nelle sue mani, esse arrivano ad un certo punto chiamato capolinea, si sentono impotenti davanti al figlio che sta crescendo e sentono che il solito sistema non funziona più, non si sentono più protagoniste, vogliono continuare il proprio progetto di vita accantonato alla nascita del figlio, e iniziano così ad apprezzare la diversità dell’agire educativo.
Anche i figli sono incuriositi dalla figura paterna, il suo sistema di pensiero è meno conosciuto, e lo cercano non tanto come naturale senso di benevolenza (che dovrebbe già esserci), ma cercano la stima e sanno che il padre è in grado di darla solo a chi se la merita, che dimostra di poterla avere.
Il bravo del padre è molto più ricco di significato rispetto a quello della madre, che è spesso gratuito e non meritato
C’è una differenza tra il codice materno e quello paterno: il primo dice “protezione” (cercare di evitare al figlio tutto ciò che lo fa soffrire), il secondo dice “incoraggiamento”, con questa parola si mette il figlio di fronte alla realtà e alla verità sia negli aspetti negativi che positivi, lo si porta a riflettere sui suoi errori, a trovarsi una soluzione e a responsabilizzarsi di conseguenza.
Ciò che contraddistingue l’agire paterno, quindi, è la fede nel valore, l’intima certezza che ci sia un motivo valido per dire al figlio di agire in un certo modo anche se questo lo fa soffrire e va contro le sue aspettative, ma che poi lo ricompenserà. Il mondo va accettato cosi com’e, anche se e non è perfetto.
Caratteristiche agire maschile:
• è più franco e diretto e chiama le cose con il loro nome
• ha meno paura a dire al figlio “arrangiati”e tira fuori le tue capacità.
Quando il padre “ferisce il figlio” piange silenziosamente, ma esso sa trattenere il dispiacere sfidando le incomprensioni e il rifiuto: questo è il vero amore.



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