Eventi ed attività religiose: Mentre al Nord si spreca, nel Sud del mondo si crepa... | |||
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SINTESI DELL’INTERVENTO DI PADRE ALEX ZANOTELLI A BRESCIA – 11 OTTOBRE 2006 Mentre al Nord si spreca nel Sud del mondo si crepa. Questo il tema della serata dell’11 ottobre con Padre Alex Zanotelli, all’interno del ciclo di incontri “I poveri non possono aspettare” organizzato dai comboniani. A partire da una citazione tratta dalla Via crucis del Papa: “Accumulare è rubare se il cumulo inutile impedisce agli altri di vivere”, Padre Alex ha simolato noi cristiani “d’occidente” a prendere atto del grande scandalo che stiamo dando al mondo. L’11% della popolazione mondiale si mangia l’88% delle risorse. Se tutti gli abitanti della terra vivessero come quell’11% avremmo bisogno delle risorse di quattro pianeti terra e dello spazio di altri quattro pianeti per metterci i rifiuti conseguenti. I poveri esistono non perché manchino le risorse necessarie, ma perché frutto di un sistema economico-finanziario assurdo. Dunque per il cristiano questo è il problema fondamentale da affrontare: i poveri non possono aspettare! La situazione si sta continuamente aggravando e il debito del sud del mondo è arrivato a 2.500 miliardi di dollari. La questione fondamentale oggi non è tanto chi possiede il petrolio, ma chi possiede l’acqua. Un miliardo e quattrocento milioni di persone non hanno accesso all’acqua. Solo il 3% dell’acqua del pianeta è potabile e il 2,7 % viene usata dall’agricoltura industriale. Le multinazionali stanno cercando di indurre i governi a privatizzare l’acqua, con conseguenze disastrose per chi non può permettersi di pagarla. Ci hanno convinto che l’acqua del rubinetto non è buona, ma intanto non sappiamo cosa beviamo dalle bottiglie di acqua minerale… E’ urgente ridimensionare il nostro stile di vita e tornare a parlare di “sobrietà felice”, una sobrietà del vivere che ci porta ad avere più tempo per le relazioni umane. E’ giunto il momento di capire che i poveri sono la terapia dei ricchi, perché da loro possiamo apprendere a riusare, a riciclare, a non creare rifiuti, a fare delle scelte che vanno a beneficio di tutti. Noi facciamo la carità ai poveri, ma lasciamo intatte le strutture di potere. Lo sforzo di chi presiede la comunità invece dovrebbe essere quello di fare in modo che tutti abbiano ciò di cui necessitano. Occorre perseguire una economia di uguaglianza attraverso una politica di giustizia. Ne abbiamo esempio sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento: con Mosè la manna c’era per tutti in abbondanza, ma se ne si raccoglieva in più marciva; nel miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci Gesù ci insegna che il cibo c’è per tutti, basta condividerlo. Le prime comunità cristiane stesse erano alternative all’impero romano. Abbiamo ridotto la moralità solo ad alcuni settori (vedi la sessualità) e ci siamo dimenticati dell’economia. Con tanta facilità diciamo ad una donna che è peccato prendere la pillola, e nessuno si preoccupa di andare a confessarsi perché si arricchisce; eppure nel vangelo troviamo solo due interventi di Gesù sulla sessualità e ben quattordici sull’economia, dai quali emergono due comandamenti fondamentali: 1°- CERCA DI NON ARRICCHIRTI 2° - SE HAI, HAI PER CONDIVIDERE I soldi se li spezzi diventano eucaristia, se li accumuli diventano peccato. Dunque oggi è la “tribù bianca” (di cui l’80% si dice cristiana) ad avere bisogno di conversione, perché Dio è il Dio dei poveri, degli ultimi, Dio si commuove davanti ad un branco di schiavi… |
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