Indice del forum Marone a Colori Cinema alla sala della comunità Commenti All The Invisible Children.. | Registrati per inviare messaggi |
Ad albero | I più nuovi prima | Discussione precedente | Discussione successiva | In fondo |
Autore | Thread |
---|---|
Ximon | Inviato il: 3/4/2006 14:00 |
Primo della classe Joined: 23/3/2006 Da: Messaggi: 48 |
Commenti All The Invisible Children.. Scusate se riporto quanto indicato nella sezione "notizie"... ma mi interesserebbe stimplare un dibattito sull'accaduto..
Domenico 2/4/06 DA NON CREDERE! A conti fatti poco più di 30 persone (complessivamente nelle 3 proiezioni!!) hanno visto il film All the invisibile children…….. Forse tanti lo avevano già visto in altre occasioni ….. resta il dubbio tuttavia che l’indifferenza per il tema trattato o qualche replica del grande fratello abbiano tenuto i maronesi a casa…. Scrivo queste due righe appena tornato dalla sala… giusto per imprimere nero su bianco alcuni fotogrammi…. Il Film E’ DA VEDERE anche solo per renderci conto della nostra fortuna e di quanto abbiamo avuto e ancora abbiamo! Al di la delle situazioni raccontate alcuni spezzoni mettono in evidenza le contraddizioni che caratterizzano l’esistenza nei paesi “benestanti” dove si ha tutto e non si è mai contenti, dove le “cose” prendono prepotentemente il posto delle persone e del volersi bene……. Oggi, sapendo che la pellicola avrebbe affrontato temi delicati, ho cercato qualche informazione in rete… ho trovato una “articolo/recensione” dal corriere della sera, articolo datato 6/3/06 portante firma di Paolo Mereghetti…. Il pezzo è critico sul film e parla di “luoghi comuni”, del “tornare” sulle situazioni della guerra dei minori e dello sfruttamento dei bambini… ironizza quasi parlando di “grama vita dei bambini delle favelas” ….. dichiara tutte queste situazioni “sacrosante (!!) ma che non vanno (nel film n.d.r.) al di la della semplice messa in scena” Dimentica forse l’articolista che certe situazioni sono vissute in prima persona da tantissimi bambini ANCORA OGGI in tantissime parti del mondo.. È sconcertante vedere come un giornalista possa criticare un film come questo di “genericità deleteria” che fa “dimenticare” quanto raccontato “dopo l’ultimo fotogramma”…. Probabilmente ha guardato il film con carta e penna e con l’ordine di “criticare”…. Non l’ha certamente guardato con gli occhi e con il cuore di un uomo o di un padre di famiglia…. La critica di questo “signore” arriva a dire che per “scalfire l’egoismo degli spettatori” serve qualcosa di più efficace!!! Probabilmente ha pensato che tutti fossero come lui…. E’ strano come questi giornalisti siano critici quando si parla di certi argomenti (tragedie raccontate con tragicità deleteria!!) ed allo stesso tempo, probabilmente, si buttano a capofitto in ogni dettaglio di cronaca che riguardi situazioni come quelle attuali del piccolo Tommaso!! Comunque, a mio parere IL FILM E’ ASSOLUTAMENTE DA VEDERE!!!!! Mi auguro che nel prossimo ciclo di Cineforum –che spero presto verrà proposto alla comunità- venga inserito nel palinsesto. Avendolo citato riporto di seguito l’articolo del corsera che –dopo la visione del film- ha iniziato a darmi prurito. Mi scuso per eventuali errori…. Quanto scritto è frutto delle impressioni a caldo e non ha “passato” revisioni di bozza… Domenico recensione da il Corriere della Sera – 6/3/2006 (visibile su internet al link: http://www.corriere.it/Rubriche/Cinema/2006/03_Marzo/04/invisible_children.shtml …Quanto “vere” è tutto da dimostrare. L’ennesima riprova viene da All the Invisible Children (Tutti i bambini invisibili), film collettivo presentato fuori concorso all’ultimo Festival di Venezia e prodotto in collaborazione con l’Unicef da Maria Grazia Cucinotta (sì, proprio l’attrice), Chiara Tilesi e Stefano Veneruso. Otto registi – Mehdi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Katia Lund, Jordan Scott, Ridley Scott, Stefano Veneruso e John Woo – hanno diretto sette episodi (padre e figlia Scott hanno lavorato insieme) sul tema dell’infanzia abbandonata e maltrattata. Un tema nobilissimo, affrontato però con qualche luogo comune di troppo. Charef torna sugli adolescenti africani costretti a fare i soldati, Kusturica sui ragazzi rom spinti dalle famiglie a fare i ladri, Katia Lund sulla grama vita dei bambini delle favelas, Veneruso sugli scugnizzi che rubano i Rolex, John Woo sugli orfani cinesi sfruttati dai loro compatrioti… Tutte cose sacrosante, ma che non vanno mai oltre la semplice messa in scena. Non si cerca di capirne i problemi, di scavare nelle possibili responsabilità, di allargare la riflessione a chi permette che certe situazioni si perpetuino. Alla fine questi registi ci hanno parlato di tragedieche conosciamo già, ma raccontate con una genericità deleteria, che ce le fa dimenticare subito dopo l’ultimo fotogramma (e magari un applauso autoconsolatorio). Diverso è il caso di Spike Lee che, raccontando la storia di una bambina figlia di genitori sieropositivi, cerca di scavare un po’ più a fondo dentro le contraddizioni di una comunità come quella nera che ha finito per far propri gli egoismi dei bianchi e che non sembra nemmeno accorgersene. Come è diverso, anche se non completamente riuscito, l’episodio dei due Scott, che ci raccontano il bisogno di purezza “infantile” di un fotografo di guerra, ossessionato dalle immagini delle tragedie che riprende. Così, se l’intento dei produttori era quello di far spargere qualche lacrima sul tema dei bambini abbandonati, lo scopo probabilmente è stato ottenuto, ma se si voleva innescare qualche riflessione meno scontata o scalfire un po’ l’egoismo degli spettatori, viene il dubbio che i risultati siano molto meno efficaci. Paolo Mereghetti 06 marzo 2006 Le parti in neretto sono state evidenziate da me per farle “riconoscere”…. Si chiedono commenti e critiche… l’importante è che ci sia dibattito!!
|
ConteOliver | Inviato il: 4/4/2006 0:28 |
Webmaster Joined: 15/3/2006 Da: Pregasso Messaggi: 264 Online |
Re: Commenti All The Invisible Children.. Ho avuto la fortuna, assieme a mia moglie, di essere fra i 30 maronesi che hanno visto il film.
Sapevo bene, già da prima, che tipo di film fosse ma, forse proprio stimolato da alcune critiche (non molte per la verità) trovate in giro, ho voluto giudicare di persona. Non pretendo di avere maggior ragione dei tanti critici che l'hanno giudicato, ma non sono molto concorde, ad esempio, con quanto scritto dal Corriere. Non tutti e sette gli episodi sono emozionalmente uguali ma ciò non toglie che sia lo stesso molto difficile dimenticarsene dopo l'ultimo fotogramma. Non parliamo poi dell'applauso "autoconsolatorio" che proprio non ha avuto nessuna voglia di scaturire, e non per non voler sottolineare la bravura dei registi o l'importanza morale dei soggetti: era proprio impossibile distogliere i pensieri da quello che avevamo appena visto. Sono assolutamente d'accordo con la proposta di riproiettarlo in un eventuale ciclo di cineforum, e stavolta farò di tutto per convincere i miei figli a vederlo.
|
gibi | Inviato il: 7/4/2006 16:04 |
Allievo Joined: 24/3/2006 Da: Messaggi: 24 |
Re: Commenti All The Invisible Children.. E' vero che i vari episodi sono ben costruiti e tutti colpiscono in qualche modo ragione e sentimenti, ma quello diretto da Spike Lee (ed in questo concordo con quanto scritto sul Corriere) si distingue da tutti gli altri e sicuramente è quello che più mi è piaciuto. Forse perchè la società lì rappresentata è molto simile alla nostra...
|
ConteOliver | Inviato il: 8/4/2006 1:31 |
Webmaster Joined: 15/3/2006 Da: Pregasso Messaggi: 264 Online |
Re: Commenti All The Invisible Children.. Sono d'accordo sul fatto che l'episodio girato da Spike Lee sia forse il migliore dei sette e colpisce sicuramente, come hai detto, per le tematiche molto vicine a noi.
L'episodio che, però, mi ha più coinvolto è stato l'ultimo, quello girato da John Woo, che mostra in maniera atroce il significato del termine "Classe sociale". Forse è un po' troppo esagerato, volutamente penso, un certo stereotipo che vuole, in fondo, il povero "felice perchè si accontenta" ed il ricco "infelice perchè non apprezza quello che ha" ma, nel complesso, la storia viene raccontata con una buona dose di poesia culminante con l'incontro tra le due bimbe e l'atto di generosità di quella povera. La scena finale, poi, con quell'entrata nella scuola, lascia la porta aperta alla speranza che anche i più umili possano avere un loro riscatto. Certo, tutto questo senza voler mettere sullo stesso piano i "figli del ceto medio" ed i "figli della classe operaia", come mi pare di aver sentito in questi giorni.
|
Ximon | Inviato il: 8/4/2006 7:55 |
Primo della classe Joined: 23/3/2006 Da: Messaggi: 48 |
Re: Commenti All The Invisible Children.. Sono contento di vedere qualche commento sul film....
Mi piace quanto scrivi Giambattista prechè secondo me hai colto l'essenza del filmato di Woo... spesso chi meno ha più si accontanta (forse fer forza di cose) ma è in genere anche colui che più frequentemente riesce a sorridere ed a gioire anche per le piccole cose....... Nella nostra società sorrisi di gioia come quelle che si vedono sui volti di certi bambini africani (magari alla sola vista di una telecamera...) non se ne vedono tanti... Noi stessi siamo sempre preoccupati per qualcosa ed abbiamo perso la capacità di godere di ciò che abbiamo perchè troppo votati a guardare un "futuro migliore"... Woo mette poi al centro di tutto "l'amore verso le persone che da gioia" .... il vecchio che trae gioia dalla bimba trovata per strada, bimba con un difetto fisico (zoppica) ma che per lui è tutto.... la bimba trae gioia dalla bambola (anch'essa con qualcosa che non va... la mano rotta... che i bimbi della nostra società non vorrebbero neppure toccare..) torvata per strada... La mamma della bimba ricca che alla fine supera il terribile momento di crisi guardando sua figlia e "rivalutandola" come persona e non come "oggetto di contesa".... Bello!!! veramente una grande lezione. Grazie a chi ci ha messo in calendario questo film!! Domenico
|
Ad albero | I più nuovi prima | Discussione precedente | Discussione successiva | Top |
Registrati per inviare messaggi | |