In questi giorni di superattività nel pubblicare nuove fotografie, notizie ed articoli, alcune di queste novità rischiano di non avere il necessario risalto perchè immediatamente sostituite da altre più nuove.
E' il caso, quindi, di riepilogare soprattutto l'elenco degli ultimi album pubblicati:
Cominciamo con il segnalare le immagini di una delle ultime escursioni del CAI in alta montagna. Sono visibili a questo link: Escursione in Adamello del 22 e 23 Luglio 2006 .
Sempre a proposito di montagna, continuiamo con il reportage fotografico di alcuni maronesi presenti al recital di Marco Paolini al Montozzo: "Il Sergente" di Marco Paolini. L'album è presente già da qualche giorno ma ieri sono state aggiunte altre immagini.
Per finire, ci sono i due album dedicati alle manifestazioni di Ferragosto alla Madonna della Rota: Trofeo dell'Assunta e Tiro al Salame
Oltre a queste, va assolutamente segnalata la questione della fotografia dell'Aconitum Napellus scattata a Case di Viso. Questo fiore mi ha colpito per la sua bellezza, soprattutto per il colore intenso che non viene purtroppo reso alla perfezione nella trasposizione fotografica.
Ebbene, nella mia estrema ignoranza in campo botanico avevo pubblicato la foto con il semplice titolo "Fiori Blu: c'è qualcuno che ne conosce il nome?", senza lontanamente immaginarne la pericolosità.
Per fortuna un nostro concittadino l'ha vista ed ha immediatamente riconosciuto la pianta, che è una delle più velenose che possiamo trovare nei nostri monti.
Per spiegare meglio cosa può provocare, mi ha inviato il seguente ritaglio di giornale dell'anno scorso, con un episodio che molti di voi ricorderanno:
Sarà ancora lunga la degenza in ospedale, ma sono state tutte dichiarate fuori pericolo le persone che la scorsa settimana sono rimaste vittima di una grave intossicazione alimentare, provocata da alcune erbe velenose raccolte in montagna. Tra queste, c’è anche il dottor Luigi Guardia, 58 anni, di Cilavegna, medico anestesista all’ospedale di Vigevano, e la moglie. Hanno rischiato di morire e per ore sono stati tra la vita e la morte all’ospedale di Esine, in provincia di Brescia. La coppia, insieme ad altri parenti, aveva partecipato al funerale di una zia celebrato in val Camonica. Al termine della cerimonia funebre, si sono riuniti per cena a casa di una parente. E qui hanno mangiato delle verdure sott’olio, pare radicchio di montagna o asparagi selvatici, preparate in casa. Erbe velenose che hanno provocato rapidamente i loro devastanti effetti sui commensali, in tutto 17 persone tra cui anche alcuni bambini, che improvvisamente si sono sentite male. Un parente di origine croata è morto durante il trasporto all’ospedale. Tutti gli altri hanno cominciato prima ad accusare forti dolori addominali, poi sono stati colpiti da ripetuti arresti cardiaci e respiratori. E’ stato lo stesso dottor Guardia a sollecitare chi stava bene perché non aveva mangiato le verdure a chiamare il 118. Dopo il ricovero, le condizioni dei pazienti sono progressivamente migliorate. Sono ora in corso gli accertamenti dell’Asl locale e del centro antiveleni della clinica Maugeri di Pavia sulle verdure che hanno provocato l’intossicazione alimentare.
Dopo parecchie settimane di analisi, quelli che nell'articolo erano stati definiti come asparagi selvatici, altri non erano che germogli di aconito, tragicamente scambiati per asparagi.
Quella che voleva essere una foto per celebrare degnamente i prodigi della natura, deve diventare invece un modo per informare tutti sui pericoli che si nascondono anche in un'innocua passeggiata: guardate bene questa pianta e, se ne vedete una, ammiratela per la sua bellezza ma... statene alla larga.
Autore | Albero |
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